CANNABIS E SPERIMENTAZIONE: UN CONFRONTO

Lo scorso 25 Ottobre la Francia ha fatto partire un nuovo progetto per la sperimentazione, per uso medico, della cannabis.
Il progetto ha ricevuto il via libera dall’ Assemblea Nazionale, e rientra nell’ ottica del progetto di Securitè Sociale per il 2020. La sperimentazione avrà durata di due anni, ed ha subito vari passaggi parlamentari, ricevendo l’ approvazione dell’ Agenzia del farmaco nazionale.
Si stima, ad oggi, che il progetto di sperimentazione riguarderà circa tremila cittadini francesi, affetti da diverse patologie mediche, ed il fine primario sarà il testare l’ impatto dell’ uso della cannabis, e suoi derivati, sul miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti che saranno trattati.

Ed in Italia?

La situazione italiana, in merito al progresso per l’ uso terapeutico della cannabis, e suoi derivati, continua a registrare battute di arresto nonostante i buoni propositi.
La cronaca segnala troppo spesso l’ appello di alcuni pazienti affetti da gravi patologie, accompagnate da dolore reumatico, o artritico grave, e che lamentano la mancanza di accesso all’ utilizzo, nel regime ASL, della cannabis per il trattamento terapeutico.
Sono anni, ormai, e per l’ esattezza dal 2017, che la cannabis per uso terapeutico, nel nostro paese, dovrebbe essere disponibile nelle farmacie, secondo quanto prescritto dalla Circolare del Febbraio 2017 del Ministero della Salute. Tuttavia, diversi pazienti lamentano la difficoltà di ottenere la quantità adeguata di cannabis per fini terapeutici, da parte delle ASL competenti. Il rischio, come la cronaca segnala sovente, è il finire indagati se si decide di coltivare, in proprio, piante di cannabis, anche per fini terapeutici.

In particolare, la cannabis per uso terapeutico, riguarda patologie cliniche accompagnate da forte dolore, come la sclerosi multipla, le lesioni midollari, il dolore cronico nei casi in cui l’ utilizzo degli antinfiammatori non steroidei, ma anche oppioidi, o cortisonici si rivelino inadatti a trattare la patologia, e lenire la sofferenza.
Vi sono trattamenti, poi, come la chemioterapia, radioterapia, ma anche quelli riguardanti la cura dell’ Aids, dove l’ utilizzo di alcune tipologie di farmaci hanno sovente effetti collaterali (basti solo pensare all’ effetto perdita dell’ appetito, vomito etc.), e che potrebbero trovare un valido supporto nell’ utilizzo della cannabis, e suoi derivati. Tuttavia, l’ Italia continua ad aspettare, non decidere e guardare altrove, piuttosto che prendere trovare soluzioni ai bisogni dei suoi malati.

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