Il Natale alle porte, vede il nostro Governo introdurre (emendamento del 12 Dicembre scorso) la vendita libera della cannabis light nel nostro paese.
Decisione storica, ancora da perfezionare, ma importante.
Ad oggi, coloro che commercializzavano cannabis light erano sottoposti a controlli stringenti volti a controllare la quantità di principio attivo contenuto nella sostanza (Thc). Proprio in forza di tali controlli, numerosi sono stati i sequestri, ed i procedimenti penali aperti: una sorta di “gogna legalizzata”, anche per i casi legati a lievi violazioni del divieto.
Ricordiamo come anche la Corte di Cassazione avesse affermato come il vendere canapa leggera (light) potesse costituire fattispecie di reato, con invito al legislatore, però, ad intervenire quanto prima.
L’ emendamento sopra citato, presentato alcuni giorni fa, a firma di alcuni senatori (tra cui Cirinnà, De Petris ed altri), cerca di portare un poco di chiarezza per la vendita della cannabis light.
La nuova previsione normativa statuisce una tassazione di Eur 0,40 al grammo sul prodotto finito. Il passo successivo è il cercare di fare chiarezza sulla massima quantità di Thc consentita: tassativamente inferiore allo 0,50 per cento.
Fino alla presentazione dell’ emendamento, la percentuale accettabile era variabile, ed oscillava tra lo 0,20 e lo 0,50 per cento, con problemi di fraintendimento, e confusione applicativa della norma. Inoltre, per la canapa light non solo sarà possibile la coltivazione (già prevista dalla legge n. 242 del 2016), ma anche la vendita.
Si attende ora l’ approvazione della Legge Finanziaria: se tutto andrà come preventivato, sarà possibile dare una chiarezza definitiva alla materia.
Nonostante le diatribe legislative, e giurisprudenziali, la canapa sativa è una pianta con qualità eccezionali, e questo è un dato di fatto innegabile. Parliamo di una pianta che si presta, con la lavorazione, alla realizzazione di tessuti, corde, farina, olio etc. L’ incentivazione al mercato legale potrebbe portare risultati importanti per l’ economia del settore, con ripercussioni nell’ intero sistema economico. Nel nostro paese vi sono più di 3 mila imprese che danno lavoro ad oltre 10 mila dipendenti: un settore in crescita che ha bisogno di chiarezza, e certezze.
Come ovvio, a livello politico vi sono voci dissenzienti, come quella del senatore Gasparri (Forza Italia) che ritiene l’ emendamento quale pericolosa deriva verso l’ uso delle droghe, nonostante la regolamentazione del commercio. Staremo a vedere cosa succederà prima di fine anno.