Difference between feminised and autoflowering seeds

Appena 15 anni fa, nel mondo della coltivazione di cannabis, la scelta dei semi non era difficile vista l’esistenza di una sola varietà, mentre oggi i meno esperti vengono assaliti da una serie di dubbi e domande come: Qual è la differenza tra semi femminizzati e autofiorenti? Qual è la loro resa? Quali sono i loro vantaggi e svantaggi?

Rispondere a queste domande è importante, a prima vista non si nota nessuna differenza ma a livello genetico sono tante e per questo oggi voglio aiutarti a prendere una decisione in base alle tue necessità.

Semi femminizzati

I semi di cannabis femminizzati sono appositamente coltivati per eliminare i cromosomi maschili così da produrre solo piante femminili. La maggior parte dei coltivatori è alla ricerca di gemme di cannabis, che si possono fumare, presenti solo nelle piante femminili. Inoltre, rispetto a una pianta maschile, una pianta femminile sviluppa sostanze significativamente più attive come THC e CBD.

Benefici

  • I semi femminizzati producono altre piante femminili, impedendo l’impollinazione delle piante maschili.
  • Ogni pianta farà crescere cannabis fumabile
  • Maggiore quantità di erba prodotta rispetto alle autofiorenti
  • La qualità del gusto e l’effetto sono generalmente migliori rispetto alle autofiorenti
  • Le piante da semi femminizzati producono meno foglie delle autofiorenti
  • Contrariamente alle autofiorenti, possono essere potate

Semi autofiorenti

Oltre ai semi femminizzati, si può optare per i semi autofiorenti.

A differenza dei primi, che permettono alla pianta di fiorire non appena riceve meno luce, l’autofiorente inizierà a fiorire in base all’età. Per questo, chi la coltiva non deve modificare il suo programma di illuminazione o attendere l’arrivo dell’autunno, coltivare un’autofiorente è molto più facile rispetto a una pianta nata da semi femminizzati. Questo è un buon punto a favore per chi coltiva cannabis per la prima volta, per quelli che non sanno come regolare i cicli di luce.

I semi autofiorenti sono stati creati attraverso la manipolazione genetica. Mentre fioriscono automaticamente, è addirittura possibile avere due raccolti in una singola stagione di crescita.

Benefici

  • La pianta fiorisce automaticamente senza che tu debba fare nulla. 18 ore di luce e 6 ore di buio sono sufficienti per ottenere ottimi risultati.
  • Come i semi femminizzati, i semi autofiorenti femminizzati sviluppano piante femminili.
  • Le autofiorenti producono gemme di cannabis fumabile, proprio come i semi femminizzati.
  • A causa del loro incrocio con la pianta ruderalis la pianta diventa meno alta e di conseguenza richiede meno manutenzione.
  • Le autofiorenti sono più resistenti alle variazioni di temperatura, ai parassiti e alle muffe.
  • I coltivatori outdoor possono raccogliere più spesso e prima (a volte anche due volte in estate).

Femminizzati e autofiorenti: quale scegliere!

La scelta sulla varietà dipende ovviamente da quello che tu stai cercando, ma come avrai capito leggendo l’articolo i semi femminizzati sono sicuramente più adatti ai più esperti i quali li scelgono per la maggiore qualità e il miglior rendimento, ma questo sottintende anche una maggiore esperienza nella coltivazione della pianta.

Ai più principianti è consigliato optare invece per un’autofiorente. Principalmente per la semplicità con cui la pianta può essere coltivata, l’altezza limitata della pianta e l’elevata resistenza a muffe, parassiti e malattie delle piante.

Oggigiorno la maggior parte dei semi autofiorenti sono femminizzati perché, sebbene l’autofiorente fornisca una fioritura al 100%, non può essere clonata. Ciò significa che devi comprare nuovi semi ogni volta per far crescere delle nuove piante. D’altra parte, con i semi di cannabis femminizzati, puoi acquistare solo un seme e ottenere quante più piante da esso a seconda della tua scelta poiché possono effettivamente essere clonati.

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