Uno degli argomenti più caldi degli ultimi anni è sicuramente il forte impatto ambientale di materiali e tecniche sviluppate in campo edilizio nel periodo post-industriale. Di recente, infatti, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha divulgato dati quanto meno preoccupanti in rapporto al picco di quantità di gas serra presente nell’atmosfera terrestre, presente ad oggi in valori mai così alti nella storia.
È chiaro quindi che adottare nuove tecniche ecosostenibili per la salvaguardia della natura e dell’ambiente è un’ impresa che non può più attendere ed è per questo che negli ultimi tempi le ricerche, le sperimentazioni e gli studi riguardanti risorse alternative da impiegare sono stati cospicui e le scoperte non si sono fatte attendere.
Uno dei materiali oggetto di questi studi è proprio la Capana, una vera rivelazione che grazie alle sue proprietà potrebbe completamente rivoluzionare in breve l’intero concetto di edilizia. La coltivazione di questo vegetale, infatti, è totalmente sostenibile in quanto esso cresce copiosamente e in modalità molto celeri, e questo potrebbe quindi contrastare il fenomeno della deforestazione e lo spreco d’acqua, inoltre è una pianta cosiddetta infestante quindi per prosperare non ha bisogno di irrigazione o agenti chimici quali erbicidi, pesticidi o antiparassitari e inoltre, non contenendo proteine al suo interno, non rappresenta una preda ideale per insetti e roditori.
La pianta di Canapa è composta da due parti: una esterna, più fibrosa e resistente a sforzi di trazione e deterioramento, ed una interna, di consistenza legnosa, chiamata canapulo, che assorbe i liquidi e contiene grandi quantità di silicio, rendendola quindi un ottimo materiale isolante.
Un terzo elemento presente nella Canapa è la cellulosa, da cui vengono prodotte bioplastiche ecologiche e riutilizzabili, che rappresentano un’ottima alternativa ai i prodotti derivanti dal petrolio. Gli elementi che si posso ricavare da questa prodigiosa pianta sono svariati: mattoni, vernici, smalti, colle, pennellature, biocompositi, il tutto grazie alle sue incredibili proprietà, quali la leggerezza, la traspirabilità, la resistenza a muffe, il suo potere ignifugo ed isolante (sia da un punto di vista acustico che termico).
I pannelli di Canapa, per esempio, si ottengono dall’unione di trucioli derivanti dai fusti e colle naturali o amido di patate e vengono chiamati CAF, pannelli di fibra vegetale compressa. La loro collocazione è rapida, intuitiva e priva di controindicazioni derivate dal contatto, quali pruriti e irritazioni cutanee.
Le fibre di Canapa vengono utilizzate con successo anche nel campo del rinforzo strutturale, ed è stato persino brevettato un sistema edilizio antisismico per la ricostruzione degli edifici in Abruzzo completamente a base di prodotti derivanti dalla pianta di Canapa.
Ricorrere alle fibre vegetali in campo edile comporta incredibili benefici sotto tutti i punti di vista, etico, sociale, economico e soprattutto ambientale e la Canapa si è rivelata indubbiamente il materiale più efficace essendo “carbon negative”, ovvero una pianta in grado di sintetizzare il carbonio e di conseguenza ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera rendendo gli ambienti circostanti più salubri e meno inquinati.
Calce Canapa-Tinteggio Calce Canapa Intonachino