Quanto tempo rimane il THC nelle urine? Tipi di fumatori

Ben ritrovati su Oasi della Canapa, come sappiamo la canapa ha due principali componenti attivi: il cbd e il thc, questo ultimo è il componente psicoattivo della pianta, ovvero quello che in pratica fa ‘sballare’; pur essendo considerato una sostanza illegale in molti paesi, è tollerata una quantità minima entro i limiti di legge nei prodotti derivati dalla canapa. Dunque, sorge spontanea la domanda in questione: quanto rimane il THC nelle urine? Andiamo a scoprirlo nell’articolo odierno.

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Il THC può essere rilevato attraverso diversi test dei cannabinoidi

Cos’è il THC?

Il THC è riferito alla molecola psicoattiva della canapa in grado di interagire con il sistema nervoso centrale e provocare alterazioni dell’umore e della percezione.

L’uso di THC a scopo ricreativo non è permesso, particolarmente rilevante è l’assunzione di cannabis ad alto contenuto di THC, in quanto può scatenare certi effetti a breve termine e a lunga durata, ad esempio:

  • Minore coordinazione motoria
  • Diminuzione della concentrazione
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Dilatazione delle pupille
  • Sensazione di secchezza del cavo orale (bocca e gola)
  • Amnesia lacunare, ovvero la perdita di memoria entro poco tempo
  • Disorientamento temporale: alterazioni nell’orientamento del tempo
  • Maggior rischio di psicosi
  • Cambiamenti nel tempo di reazione davanti agli stimoli esterni
  • Possono manifestarsi disturbi quali nausea, vomito o mal di stomaco
  • Aumento della probabilità di incorrere in un incidente

Invece, il consumo di THC scopo terapeutico è permesso solo nei casi di dolore cronico o nei pazienti con malattie gravi che seguono una terapia medica a base di cannabis, in particolare la cannabis FM-2:

  • Che contiene una percentuale di THC tra il 5% e l’8% e di CBD nel rango di 7.5%- 12%

La cui produzione avviene presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare Firenze (distribuzione controllata e approvata dall’Organismo Statale per la Cannabis, sotto amministrazione del Ministero della Salute). 

Leggi anche: Cannabis a scopo ricreativo e canapa medicinale in Italia

Test per rilevare la presenza di THC

Quando una persona ha fumato marijuana o ha consumato cannabis ad uso terapeutico, la molecola psicoattiva THC può essere rilevata nell’organismo attraverso diversi test dei cannabinoidi, che sono in grado di riferire la concentrazione dei metaboliti inattivi della molecola principale THC, in quanto essi permangono più a lungo.

Tecnicamente i diversi test di screening mirati a rilevare se un individuo ha consumato marijuana nelle ultime ore, nei giorni scorsi o nelle settimane passate, cercano sistematicamente due molecole della cannabis presenti nel sangue: 

  • Il THC, ovvero, la sostanza psicoattiva conosciuta come delta-9-tetraidrocannabinolo 
  • Il metabolita del THC derivato dalla digestione di questo ultimo nel fegato, cioè il THC-COOH (11-nor-9-carbossitetraidocannabinolo, non psicoattivo) che rimane più a lungo nell’organismo dopo l’uso di queste sostanze

Campioni per il test

I test di screening che confermano il consumo di cannabis possono essere eseguiti attraverso il prelievo del campione di sangue, urina, saliva, e persino dei capelli. 

Nel caso il primo test effettuato sia risultato positivo, in vista dei molti casi di falsi positivi, viene effettuato un secondo test di conferma più specifico, che usa la tecnica di gas cromatografia o cromatografia liquida accoppiata allo spettrometro di massa. 

Leggi anche: In che modo espelle il THC dal proprio organismo?

A questo si aggiungono ulteriori test che rilevano la presenza di adulteranti che, dunque, possono invalidare il risultato in questione.

Quando viene effettuato il test del THC?

Ci teniamo a precisare che i test del THC possono essere eseguiti non solo nel corso di uno screening tossicologico, ma anche nell’ambito della medicina del lavoro.

Oltre a questo, come parte del programma di riabilitazione tossicodipendenti, o nel controllo di persone che seguono una terapia con cannabis.

Quanto tempo rimane il THC nelle urine?

Tutto dipende dalla frequenza di consumo di cannabis ad alto contenuto di THC, il che come detto in precedenza, non è permesso legalmente in molti paesi a livello ricreativo.

Quindi, il metabolita THC-COOH in un fumatore di cannabis occasionale può rimanere nelle urine dai tre ai cinque giorni. 

Insomma, la durata entro la quale il THC è rilevabile nel sangue varia a seconda del tipo di consumatore di cannabis, ad esempio:

  • Se consumata a giorni alterni, allora il THC rimane nel sangue dai dieci ai venti giorni
  • Se consumata una sola volta al giorno, la durata varia: da un mese fino a quarantacinque giorni
  • Invece, per un fumatore di cannabis che ne fa un uso intensivo, il composto chimico THC può permanere nel sangue da un mese fino a settanta giorni

Il test di screening sulle urine non è molto comune, va eseguito nei casi di incidenti stradali o problemi di responsabilità legale.

Quanto tempo rimane il THC nella saliva?

Infatti, il test per rilevare la presenza di THC più comune è quello della saliva, in quanto non invasivo e veloce, principalmente viene utilizzato durante i controlli stradali.

In questo tipo di screening, il THC è rilevabile entro un massimo di otto ore per un fumatore o consumatore di cannabis occasionale; d’altra parte, se l’uso è più regolare la soglia di rilevazione aumenta a ventiquattro ore, e può arrivare fino a otto giorni per un consumo più intenso giornaliero.

Quanto tempo rimane il THC nel sangue?

Tuttavia, non si è essenti da falsi positivi con il test sulla saliva; dunque, nel caso di positività l’individuo sarà sottoposto a un esame del sangue, ovvero la fase due dello screening, in quanto più affidabile. 

Il THC e il metabolita THC-COOH nel sangue possono rimanere fino a settantadue ore per un consumo occasionale, e allargarsi fino a un mese se l’utente ne fa un utilizzo intensivo. 

Bisogna dire che quanto resta thc nel corpo dipende in larga misura dalla corporatura e genetica dell’individuo, dalle abitudini di consumo, la quantità di acqua che si beve e l’attività fisica che si fa per smaltire la sostanza psicotropa ed espellerla dall’organismo. 

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Bene cari lettori di Oasi della Canapa, speriamo che il nostro articolo vi sia stato utile, ora sapete quanto tempo rimane il THC nelle urine nel caso doveste sottoporvi a un esame di controllo. 

La Redazione, Oasi della Canapa

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